venerdì, dicembre 23, 2005

Buon Natale

mercoledì, dicembre 21, 2005

Divieti


TEHERAN - Musica occidentale al bando in Iran. Nelle radio e tv di Teheran da oggi non avranno più spazio le popstar: il presidente Mahmud Ahmadinejad ha vietato infatti la trasmissione di musica occidentale e "indecente" nelle emittenti di Stato.
La messa al bando fa seguito a una decisione presa lo scorso ottobre dal Supremo consiglio culturale rivoluzionario, da lui stesso diretto, di mettere al bando la messa in onda delle canzoni occidentali. "Bloccare la trasmissione della musica occidentale e indecente alla Radiotelevisione della Repubblica islamica dell'Iran è un obbligo", recitava la sentenza del Supremo consiglio.
Spesso nei programmi iraniani si è potuto sentire come musica di sottofondo canzoni di Eric Clapton, George Michael o degli Eagles, ma ora tutto questo diventerà storia passata. "E' terribile", ha commentato il chitarrista iraniano Babak Rihaipur, le cui canzoni passano di frequente alla radiotelevisione di Stato. "Questa decisione mostra una carenza di conoscenza e di esperienza", ha aggiunto.
Ahmadinejad è diventato presidente dell'Iran quest'anno promettendo di abolire le riforme attuate dal suo predecessore, Mohammad Khatami e di restaurare l'atmosfera ultraconservatrice degli inizi della rivoluzione islamica del 1979. Nelle ultime settimane si è anche distinto per violente dichiarazioni antisemite, tra cui quella che l'Olocausto è un "mito" e che Israele dovrebbe essere cancellato dalle mappe geografiche, o trasferito in Europa o Nord America.

venerdì, dicembre 16, 2005

Un Tempo Piccolo


Diventai grande in un tempo piccolo
Mi buttai dal letto per sentirmi libero
Mi truccai il viso come un pagliaccio
E bevvi vodka con tanto ghiaccio
Scesi nella strada mi mischiai nel traffico
Rotolai in salita come fossi magico
E toccai la terra rimanendo in bilico
Mi feci albero per oscillare
Trasformai lo sguardo per mirare altrove
E provai a sbagliare per sentirmi errore
Dipinsi l’anima su tela anonima
E mescolai la vodka con acqua tonica
E pranzai tardi all’ora della cena
E mi rivolsi al libro come una persona
Guardai le tele con aria ironica
E mi giocai i ricordi provando il rischio
Poi di rinascere sotto le stelle
Dimenticai di colpo un passato folle
In un tempo piccolo
Ingannai il dolore con del vino rosso
E multai il mio cuore per qualunque eccesso
Mi addormentai con un vecchi disco
Raccontai una vita che non riferisco
Raccolsi il mondo in un pasto misto
Dipinsi l’anima su tela anonima
E mescolai la vodka con acqua tonica
E pranzai tardi all’ora della cena
E mi rivolsi al libro come una persona
Guardai le tele con aria ironica
E mi giocai i ricordi provando il rischio
Poi di rinascere sotto le stelle
Dimenticai di colpo un passato folle
In un tempo piccolo
E mi giocai i ricordi provando il rischio
Poi di rinascere sotto le stelle
Dimenticai di colpo un passato folle
In un tempo piccolo

Artista: Tiromancino
Album: '95-'05

giovedì, dicembre 15, 2005

Premio www 05


Il premio annuale dei migliori siti italiani redatto dal Sole 24 ore, quest'anno vede vincitore il nostro beppegrillo.it nella categoria "news e informazione" con la seguente motivazione: "per l’interattività con il pubblico, l’ampia documentazione in rete e l’impegno nell’affrontare tematiche di utilità per il cittadino. Finalmente un premio a un blog e a una persona che dice le cose come stanno. E non e' finita qui.Al 5° posto c'e' peacereporter.it.

mercoledì, dicembre 14, 2005

Il Vino/3


L'altra sera abbiamo aperto una bottiglia di questo vino novello. Straordinario.

Si hanno notizie di questo vino già nel XVIII secolo; è ottenuto da uve REFOSCO dal raspo rosso localmente denominato CAGNINA. Le uve vengono raccolte verso la fine di Settembre e vinificate; il vino è imbottigliato verso la prima decade di Novembre per poter meglio apprezzare le sue caratteristiche organolettiche. Dolce al sapore, il profumo è intenso e ricorda la marasca e il lampone, il colore è rosso rubino intenso con riflessi violacei. Va bevuto giovane e si accompagna alle castagne, al dessert, alla ciambella romagnola. Temperatura di servizio: 14 - 16°

martedì, dicembre 13, 2005

I Numeri di Bush


La guerra in Iraq ha provocato, finora, circa 30 mila morti iracheni e 2140 perdite militari americani: lo ha detto il presidente Usa George W. Bush, fornendo per la prima volta le cifre aggiornate, dall'intervento armato del marzo 2003.
Il presidente ha parlato a a Filadelfia, dove ha fatto un discorso, il terzo in 14 giorni, sulla "Strategia per la vittoria" in Iraq. Un intervento nel corso del quale ha avvertito che, anche dopo il voto politico del 15 dicembre, resterà, nel Paese, "un certo livello di violenza".
Per il resto, il numero uno della Casa Bianca ha affermato che i presunti casi di tortura su detenuti sunniti nelle prigioni segrete irachene sono ''inaccettabili'': "Coloro che hanno commesso questi crimini devono essere ritenuti responsabili'', ha detto. E poi ha invitato i sunnit a partecipare al voto politico iracheno di giovedì 15, e più in generale al processo democratico in corso nel Paese.
Non è mancato, come da copione, il passaggio sull'utilità e la necessità dell'intervento armato in Iraq: "L'invasione - ha dichiarato Bush - ha ridotto i pericoli di un attacco terroristico contro gli Stati Uniti". Ma - ha subito aggiunto - "non ci ha ancora reso sicuri".
Infine, un monito alla Siria, accusata di permettere ai terroristi stranieri di infiltrarsi in Iraq, attraverso il suo territorio

Tookie Deve Morire


A mezzanotte e un minuto di martedì (le 9.01 in Italia) nel carcere di San Quetin in California Stanley "Tookie" Williams morirà, ucciso da un'iniezione velenosa. Potrebbe essere lo scenario di un film, e c'è anche un attore vero ad aggiungere quel tanto di surreale a questa storia. Ma "Tookie" morirà davvero e Terminator-Schwarzenegger, negando la grazia, non recitava e probabilmente pensava ai suoi elettori repubblicani che gli stanno voltanto le spalle. La storia di "Tookie", un nero condannato per quattro omicidi, diventato dietro le sbarre un predicatore della non violenza, autore di molti libri per bambini, ha mobilitato l'America dei diritti civili, ma senza risultato.
Arnold Schwarzenegger non perdona e mette la firma sulla morte di un detenuto diventato negli ultimi anni un'icona della rinascita dietro le sbarre. Con una decisione rinviata fino a poche ore dall'appuntamento con il boia, il governatore della California ha negato la grazia e la possibilità del carcere a vita per Stanley Tookie Williams, rifiutandosi di fermare l'iter per l'iniezione letale. Un «no» che Schwarzy ha pronunciato non solo contro Williams. Il governatore ha chiuso la porta in faccia anche alle 50.000 persone che avevano firmato una petizione a sostegno della grazia per un detenuto che, da fondatore della gang dei Crips, si era trasformato in scrittore di libri per bambini. Schwarzy ha detto «no» ai suoi ex colleghi di Hollywood, scesi in campo in forze - da Jamie Foxx a Snoop Dogg e Bianca Jagger - per cercare di salvare “Tookie”. E l'attore prestato alla politica ha in qualche modo anche rifiutato di raccogliere l'eredità di un suo predecessore celebre, Ronald Reagan, anche lui un prodotto di Hollywood, che nel 1967 è stato l'ultimo governatore della California a concedere la grazia a un condannato a morte. Negli appelli finali, i difensori hanno fatto riferimento anche ai racconti di un ex detenuto di Los Angeles, Gordon Bradbury von Ellerman, che si è fatto avanti nel fine settimana sostenendo di aver visto la polizia addestrare e fornire illegalmente rapporti investigativi a un suo compagno di cella, George Oglesby, che è stato poi un teste nel processo contro Williams. Von Ellerman ha detto di essersi deciso a parlare solo ora perchè si sarebbe reso conto adesso che Oglesby era coinvolto nella vicenda di Williams. Una testimonianza arrivata fuori tempo massimo.

venerdì, dicembre 09, 2005

Si Convive


Sabato scorso abbiamo festeggiato l'inizio della convivenza tra me e la Saby, l'abbiamo fatto al Drome di Seregno e penso sia uscita una bella serata,penso perche' ho dei vuoti di memoria,forse per il troppo alcool. Comunque visto che non abbiamo nessuna foto (perche'anche gli amici sono alcolizzati) se cliccate sul titolo di questo post potrete vedere 17 minuti della nostra festa.
Grazie a tutti di cuore!

mercoledì, dicembre 07, 2005

No Cops


La polizia ha sgomberato con la forza le persone nel presidio di Venaus, in Val di Susa.
I comitati della Val di Susa hanno scritto in un comunicato che la polizia ha manganellato donne, anziani, giornalisti.
Il manganello al posto del dialogo.
Chiedo alla polizia a questo punto di manganellare ogni italiano onesto, ogni italiano non prescritto, ogni italiano che difende i propri diritti, ogni italiano non colluso con la criminalità, ogni italiano non condannato in via definitiva.
Ce ne sono ancora tanti.
Siamo ancora tanti.
Siamo tutti valsusini.
Questo è il fallimento della politica.
IO SONO VALSUSINO!

Beppe Grillo e tutti noi

martedì, dicembre 06, 2005

Il Rimosso


Ho letto un bel titolo di apertura ieri su un quotidiano nazionale: “il rimosso”. Il giornale era il Manifesto, il rimosso Nicola Calipari. Sono alcuni giorni che il quotidiano sottolinea l’intenzione della procura di Roma a derubricare l’omicidio dell’agente del Sismi come “colposo, con eccesso di colposità nell’utilizzo delle armi” ma la notizia sembra non aver interessato altri direttori di testata.
Eppure, soprattutto dopo la perizia depositata dalla procura, dopo aver scritto nero su bianco che i militari americani hanno sparato per uccidere e non per fermare l’automobile sulla quale viaggiava il dirigente del Sismi e Giuliana Sgrena, rimane davvero difficile capire come un omicidio volontario si tramuti in colposo. Sempre secondo indiscrezioni provenienti da ambienti giudiziari, sembrerebbe che i pm Ionta, Saviotti e Amelio abbiano deciso di dare nome e cognome a chi ha aperto il fuoco quella notte: Mario Lozano.
Se così sarà, ci sono voluti nove lunghi mesi per togliere dal fascicolo la dicitura “ignoti” e scrivere un dato noto sin dall’inizio. Per essere chiari in sostanza l’omicidio colposo decreterebbe che Lozano ha sparato per imperizia e negligenza, senza intenzione di uccidere. Un bel coraggio! Sono state sparate tre raffiche contro la Toyota nella quale viaggiavano i due funzionari del Sismi e Giuliana Sgrena, 11 colpi hanno centrato la vettura, 10 hanno colpito l’abitacolo; uno solo ha raggiunto il motore ed è stato sparato per ultimo.
E ancora: l’avvocato Franco Coppi, legale della signora Calipari, che fino ad oggi non aveva rilasciato dichiarazioni, sottolinea che “l’eccesso colposo in uso legittimo delle armi riconosce comunque che chi ha sparato voleva uccidere gli occupanti della vettura”. La notizia dunque non era di secondo piano. Tuttavia nessuno ha scritto.
Per chi ha conosciuto Nicola Calipari e la sua famiglia non trovare cenno di tutto questo nelle cronache dei giornali italiani è stato come ricevere un pugno nello stomaco, come vedere morire Nicola una seconda volta, ucciso dal silenzio e dal disinteresse. E’ forse banale sottolineare quanto spazio giornali e televisioni dedichino alle controversie familiari di Al Bano e della signora Lecciso ? E’ banale contare quante righe sono state scritte su Lory Del Santo dopo la vittoria a “l’isola dei famosi”? O quante trasmissioni Bruno Vespa ha dedicato a Cogne ?
Gli italiani vogliono sapere: sono ormai centinaia le manifestazioni di solidarietà fatte per Nicola nelle piazze italiane, nessuna è andata deserta. L’attenzione della “gente comune” è inversamente proporzionale alle notizie. La voglia di verità e giustizia è condivisa dall’intero Paese.
Forse è arrivato il momento di fare un’ esame di coscienza: decidiamo di vendere qualche copia in meno o di perdere punti di share ma non affossiamo notizie che sempre più ci allontanano dalla legalità. L’Italia ne ha bisogno e anche noi. Accanto alle importanti sfide del Presidente Casini, alle autostrade in tilt a causa del maltempo sarebbe utile far conoscere gli effetti del fosforo bianco, i misteri del Nigergate e del sequestro della Cia a Milano, la verità sull’omicidio Calipari e su tanti altri fatti di cronaca. Ripartiamo dalle inchieste giornalistiche, solo così le ombre che stanno caratterizzando la storia recente del nostro Paese potranno essere cancellate. Strappiamo un poco di spazio per un pezzetto di verità: a volte può bastare un trafiletto su un quotidiano nazionale!

Roberta Serdoz

giovedì, dicembre 01, 2005

Pensieri Religiosi


Un documento vaticano vieta l'ammissione dei gay al sacerdozio, anche se casti.
Niente conferenza stampa di presentazione: il Vaticano ha preferito evitare le domande di Platinette.
Il cardinal Grocholewski, responsabile del documento, ha spiegato che può essere ordinato prete chi ha avuto esperienze gay solo transitorie, per curiosità, ubriachezza, carcere, vantaggi vari; e purchè tutto sia cessato tre anni prima dell'ordinazione.
-Chi è il nuovo parroco?-
-Non lo so, ma tre anni fa era un carcerato ubriacone che curiosava fra le chiappe del direttore del carcere per ottenere la libertà.-
-Non vedo l'ora che mio figlio ci vada a catechismo!-
L'Osservatore romano ha affidato il commento duro al gesuita Tony Anatrella. (Anatrella è pure psichiatra. Cura i pazienti con le risate che si fanno quando sentono il suo cognome.)
Secondo Anatrella S.J., il sacerdote gay è narcisista, seduttivo e manipolatore di idee e di persone. ( Fonte: diocesi di Boston. ) Peccato vogliano escluderlo: sarebbe perfetto per le ospitate a Domenica In.
Com'è che le persone religiose ce l'hanno così tanto contro i gay? Se è un tema così importante, com'è che Gesù non dice una parola in proposito?
Gesù non dice una parola su questo, ma tante sulla tolleranza, l'accettazione, il non giudicare, il frequentare i reietti e gli ultimi. Il papa lo ha ricordato: -Non guardare la pagliuzza nell'occhio del tuo vicino, ma la trave nel tuo occhio. - Al che i gruppi gay hanno replicato:- Se la trave te la metti nell'occhio, lo stai facendo nel modo sbagliato.-

Daniele Luttazzi