lunedì, gennaio 30, 2006

Nessun Messaggio in Segreteria


E' un film che abbiamo visto ieri sera. Una storia carina con un bel significato.Essere sempre se stessi.

venerdì, gennaio 27, 2006

Il Giorno Della Memoria


Oggi si ricorda il 61° anniversario dell’apertura dei cancelli di Auschwitz, il 27 gennaio 1945. La Giornata della Memoria è stata istituita ufficialmente dal governo italiano il 20 luglio 2000, «al fine di ricordare la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè
coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati».
Io sono stato ad Auschiwtz 4 anni fa e vi assicuro che vedere le immagini non e' niente in confronto a respirare l'atmosfera di quel posto. Non dimentichiamo mai. MAI!

giovedì, gennaio 26, 2006

Il Poveraccio


ROMA - Detto dall'uomo più ricco d'Italia forse fa un po' sorridere, ma Silvio Berlusconi esterna senza timore e dallo studio di Maurizio Costanzo, dove questa mattina ha ripreso la sua carovana mediatica di fine legislatura, ha rivelato: «Faccio una vita grama». Il presidente del Consiglio si è lamentato della qualità della sua attuale esistenza è ha puntualizzato che la sua è «una vita di tanti sacrifici, di tante incomprensioni, di tanti nemici che ti insultano».
E' veramente un poveraccio!

martedì, gennaio 24, 2006

Far West


La Camera ha definitivamente approvato la legge sulla legittima difesa. I voti favorevoli sono stati 244, i contrari 175. L'Unione ha votato compatta contro il provvedimento voluto dalla Lega. La votazione è stata effettuata a scrutinio segreto. In base al nuovo testo, sarà possibile ricorrere alle armi per difendere la propria incolumità o i propri beni nella propria casa.
Io ne conosco tante di teste di cazzo e d'ora in poi saranno mio malgrado armate.
Vergogna!

lunedì, gennaio 23, 2006

Segnalazioni Cinematografiche



Ieri pomeriggio ho visto due film in dvd che vi voglio segnalare.
Il primo e' "La Bestia nel Cuore" di Cristina Comencini: Sabina è bella, fa un lavoro che le piace e ha un compagno che ama. Tuttavia, da un po' di tempo, strani incubi la tormentano e si domanda se è veramente felice. Quando scopre di aspettare un bambino, Sabina inizia a recuperare i ricordi legati alla sua infanzia passata in una famiglia borghese, severa e rassicurante, che nasconde però un angosciante segreto. Con l'aiuto del fratello Daniele, trasferitosi negli Stati Uniti, cercherà di recuperare la serenità e il rapporto con il suo compagno Franco...

iL Secondo e'"La Caduta" di Oliver Hirscbieghel: Basato sulla biografia di Hitler scritta dallo storico tedesco Joachim C. Fest.
Le ultime ore di vita di Adolf Hitler nel suo bunker prima del suicidio. La storia di quegli eventi tragici viene narrata dalla giovanissima Traudl Junge, la segretaria di Hitler, che rimase vicina a lui e al suo più ristretto gruppo di uomini vivendo insieme nel bunker i giorni della fine.

sabato, gennaio 21, 2006

Data di Morte


Volete sapere quando morirete? E' molto facile basta cliccare sul titolo e rispondere a poche domande. Il risultato sara' stupefacente.
Io adesso so' che moriro' il 2 Gennaio 2054 all'eta' di 75 anni.
Provate e divertente.

mercoledì, gennaio 18, 2006

L'Uomo della Pioggia


Bello bello bellissimo. Ieri sera ho rivisto questo film e potrei rivederlo mille volte. La storia di un giovane avvocato che cita in giudizio una grande compagnia di assicurazioni per il mancato pagamento e per i vari maltrattamenti che deve subire una famiglia con un figlio malato di leucemia. Una storia che finisce come finirebbe nella vita reale. Se non l'avete mai visto...noleggiatelo Subito!

martedì, gennaio 17, 2006

A Federico


La notte del 24 settembre a Ferrara un ragazzo di 18 anni, Federico Aldrovandi, muore nelle mani della polizia. Lo lasciano per 5 ore sull’asfalto, nascondendo inizialmente la verità alla madre che lo cerca. La versione degli agenti parla di una chiamata dei residenti, allarmati dal comportamento strano del ragazzo che una volta fermato avrebbe dato in escandescenze. Se sia vero non si sa. La polizia nega la responsabilità della morte sostenendo che si sia ferito da solo e sia deceduto per overdose in seguito all'assunzione di droga. Gli esami tossicologici smontano la favola dell'overdose. I dettagli emersi dai referti medici, non ancora ufficializzati a 4 mesi dall’accaduto, parlano di numerosi segni di percosse su tutto il corpo, una ferita lacero contusa alla testa, le strisce viola delle manette ai polsi e lo scroto schiacciato. La madre racconta di aver riavuto i panni di Federico letteralmente imbevuti di sangue. La notizia rimane insabbiata per mesi. Solo in questi giorni il silenzio viene rotto da un blog della famiglia che chiede si faccia luce sulla vicenda.
Sinceramente sono rimasto senza parole. L'unica cosa e' che non si puo' morire a 18 anni,ma soprattutto non riesco a capire come quella/e persone che hanno provocato la morte di Federico riescano a vivere senza alcun rimorso e senza il desiderio di dare pace almeno alla famiglia. Tanto piu' facenti parte del corpo dei carabinieri. Che Vergogna.

martedì, gennaio 10, 2006

La Velina


ROMA - Un'ora e un quarto ininterrotta di tv con un vistoso miglioramento di prestazione nella seconda parte: di gran lunga più brillante su Kakà che su Gnutti, più informato sulla malattia del padre di Cafu che sulle condizioni dei pensionati, più rispettoso della Juve che di Fassino.
Reduce da una mezz'ora di leggero disagio da Giuliano Ferrara e Ritanna Armeni, i quali pure si sono gentilmente astenuti dal chiedergli conto dei 1800 euro con cui ha condonato cinque anni di evasione fiscale miliardaria, Silvio Berlusconi ospite de La7 ha fatto tre passi, ha cambiato studio e si è concesso un supplemento di quarantacinque minuti di godimento da Biscardi: "Il processo che preferisco", risate in studio.
Seduto accanto al conduttore nel posto solitamente occupato dalla velina con le tette Silvio Berlusconi l'ha egregiamente sostituita rispondendo a domande tipo "è utile essere presidente di una grande squadra" o anche "preferisce essere a capo del Milan o del governo" con una presenza scenica che rende giustizia alla profezia di Enzo Biagi: "Se avesse una puntina di tette farebbe anche la presentatrice". Fatto, come diceva un vecchio slogan.
"L'ho rapito", ha detto Biscardi. Passava davanti alla porta. Si è fatto rapire. Uscendo si vede non del tutto soddisfatto dai tempi dell'intervista con Ferrara-Armeni è passato senz'altro a dare la sua formazione ideale del Milan, "ho sempre pensato a Kafu e Serginho come difensori e al centro Maldini e Nesta, ma decide Ancelotti sarebbe assurdo che decidesse il presidente".
Questo è un lapsus perché non è più lui il presidente del Milan ma bisogna essere comprensivi, certi dettagli a volte sfuggono, non stiamo sempre lì a discutere di conflitto di interessi che tra l'altro nella trasmissione precedente ha appena dovuto spiegare: "Io dal conflitto di interessi sono sempre stato penalizzato, sono l'esempio vivente di come ci debba essere separazione tra politica e finanza. Ho rinunciato a Repubblica, all'Espresso, a 15 giornali locali, a Sky, ho dovuto vendere la Standa, una catena di giocattoli, Blockbuster, ho dovuto rinunciare a La Cinq. Ho persino paura a fare una telefonata alle mie tv".
Praticamente una catastrofe economica ma "sono stato ripagato" - e qui siamo già da Biscardi - "dalla soddisfazione di aver tenuto il paese nella sfera delle libertà. D'altra parte anche Galliani non ha mica vantaggi ad essere insieme presidente della Lega e del Milan: per esempio, non può mai protestare con gli arbitri". Per esempio. Altri applausi in studio.
Nel surreale corto circuito tra Unipol e passaggio di Vieri al Monaco, tra "quell'importante possessore di azioni Bnl che è venuto a chiedermi cosa fare" e quella volta che Moggi andò a ringraziarlo, fra i complimenti a Gnutti per l'Opa e quelli a Giraudo per il modo in cui fa tornare i conti alla Juve anche Berlusconi rimette in pari la sua serata: meno politica, per favore, e più pallone. "Il Milan mi diverte senz'altro più del governo, del resto".
Quindi: meglio il Milan a due punte che un governo a tre punte, "se gli italiani mi daranno il 51 per cento la prossima volta potrò decidere da solo", senza la zavorra degli alleati. Meglio stare nove punti sotto "la Juve dei miracoli" che "in leggero svantaggio nei sondaggi". Meglio annunciare l'imminente acquisto di un nuovo difensore, "ne ho parlato con Adriano", che l'avvio "senza un'ora di ritardo" dei lavori per la Tav, "i cantieri sono vuoti solo perché i macchinari arriveranno fra due mesi, partiremo appena arrivano" e vediamo se in Val di Susa dovrà di nuovo mandare la polizia alla carica su chi manifesta.
La parte più interessante della serata, a parte il piacere che ne avranno tratto i milanisti, è quella in cui Berlusconi spiega le ragioni della sua "nuova" strategia di presenza in tv: "E' che la realtà è molto diversa dalla percezione della realtà, io sono qui per spiegarlo". I poveri si percepiscono poveri ma non lo sono, lo dice l'Istat. Gli osservatori e gli analisti lo percepiscono come un imprenditore che si è arricchito ma si è invece impoverito. I giovani percepiscono il lavoro come precario ma invece è sicurissimo. Del resto le percezioni sono spesso fallaci.
Lui stesso, si è visto, si percepisce ancora presidente del Milan, percepisce la Rai come abitata solo da "giornalisti comunisti essendo sempre stata una casamatta del potere del Pci" (qui Armeni riesce a dirgli "semmai democristiana, quello che dice non sta ne in cielo ne in terra"), percepisce infine di non aver mai cacciato Biagi e Santoro dalla tv: lo ha fatto l'Authority, "io ho solo evitato di dare una spinta perché tornassero".
Chiarisce, infine, due questioni fondamentali: che "sull'assetto delle coop bisogna intervenire", capiremo presto come, e che effettivamente "la moviola sarebbe utile all'arbitro" ma in una materia così delicata non può decidere il presidente del Consiglio. "Dovete sapere che siamo in una repubblica parlamentare, le regole le stabilisce il Parlamento". Ecco sì, c'è questo intoppo. Peccato per la moviola. Peccato anche per la mancata domanda sul condono tombale che si è autoconcesso ma gliela farà di certo Vespa domani sera, sicuro.

lunedì, gennaio 09, 2006

Marcos come il Che


Una moto nera con tanto di stella rossa, il passamontagna sotto il casco, la pipa in bocca, un gallo chiamato Pinguino come mascotte e un blog . Dodici anni dopo il “levantamento indigeno” e dopo la marcia che nel 2001 portò gli zapatisti a Città del Messico e sulle prime pagine di tutti i giornali, l’otra campana lanciata dal Sub Comandante Marcos è partita dal San Cristobal all’insegna dei simboli e delle citazioni.
Da abile comunicatore qual è il leader dell’Ezln ha capito che per attirare l’attenzione dei media serviva qualcosa che colpisse l’immaginario collettivo. Così si è presentato a San Cristobal a bordo di una moto che ovviamente richiama la “Poderosa” del Che (anche se stavolta si chiama “Sombraluz”, ombra e luce) è ha dato il via a un tour che attraverserà tutti e 31 gli stati federali del Messico per arrivare il a Città del Messico. Ma al di là delle icone (che servono appunto per far passare il messaggio) l’obiettivo dell’Altra campagna è tutt’altro che pittoresco: provare a creare anche in Messico una nuovo modo di fare politica, dal basso, mettendo insieme tutte quelle forze anti neoliberiste e anticapitaliste presenti nella società civile.
Il fatto è che il prossimo 2 luglio (proprio quando Marcos arriverà nella capitale) in Messico si svolgeranno le elezioni presidenziali. Il candidato favorito in tutti i sondaggi è l’ex sindaco della capitale Manuel Lopez Obrador (detto “Amlo”), punta di diamante del Prd, il partito di centrosinistra. Amlo però non piace affatto agli zapatisti convinti che, nonostante le promesse elettorali, una volta al governo il nuovo presidente proseguirà con le solite politiche neoliberiste, di privatizzazione e di distruzione sociale portare avanti da Pan come prima dal Pri. Dal canto suo in effetti Obrador (definito da Marco «la mano sinistra della destra») ha ripetutamente sottolineato la sua predilezione centrista e moderata.
Per provare a dare una sterzata radicale verso sinistra alla politica messicana, con la “Sesta dichiarazione della Selva” , gli zapatisti a luglio hanno annunciato l’inizio dell’«otra campana», una campagna che riparta dal basso, dalla voce dei senza voce e dei “senza volto”, una campagna che tra gli obiettivi ha anche quello di ottenere una nuova Costituzione che finalmente «riconosca i diritti e la libertà del popolo, e difenda il debole di fronte al forte». E non a caso il primo gennaio a San Cristobal Marcos si è scagliato in particolar modo contro l’accordo di Chiapultepec, il patto pre elettorale firmato sia da Fox che da Obrador, insieme ai rappresentanti degli industriali. Un patto che a detta dei partiti servirà a garantire lo sviluppo e la crescita in Messico, ma che per gli zapatisti è un accordo con i "poteri forti" che vogliono mettere le mani sul futuro governo. Insomma l’emblema del tradimento di Amlo.
La questione è comunque piuttosto delicata e complessa: tra chi pensa che di fronte all’ipotesi di un rinnovo presidenziale per il Pan votare Amlo sia il male minore e chi teme che il ritorno di Marcos sulla scena e le accuse ad Amlo serviranno solo a portare via voti al centrosinistra e far vincere di nuovo le destre. Anche la Jornada, storico quotidiano di sinistra, non nasconde perplessità e dubbi sull’Altra campagna.
Una cosa però è certa. Ad accogliere Marcos e i comandanti zapatisti a San Cristobal il primo gennaio c’erano almeno 30mila indios che evidentemente al progetto zapatista ci credono. Soprattutto di fronte ad un America Latina che negli ultimi anni è riuscita a tingersi sempre più di rosso . Con Chavez in Venezuela, con il seppure contestato Lula in Brasile, con le sperimentazioni di Kirchner in Argentina e infine con l‘incredibile vittoria di Evo Morales in Bolivia. E proprio Morales ha chiesto al sup (adesso ribattezzato “delegato zero”) di essere al suo fianco il 22 gennaio prossimo quando giurerà come presidente della Bolivia. Il primo presidente indio.

martedì, gennaio 03, 2006

Calendario 2006



E' uscito come ogni anno il calendario di Emergency,come sempre bisogna comprarlo per almeno 2 motivi. Il primo per aiutare quest'associazione e il secondo perche' ha delle foto splendide.Per acquistarlo potete andare su qualsiasi bancarella di Emergency sparsa per l'Italia oppure sul sito (link a destra) compilando un modulo.

Buon Anno