venerdì, settembre 29, 2006

Torniamo a Scuola

Giovanna Botteri, giornalista del tg3, ricorda bene la serata del 21 luglio 2001 a Genova, quando la polizia fece irruzione nel complesso scolastico Pascoli-Diaz, picchiando e ferendo le persone al suo interno e mostrando alla fine dell'operazione il risultato: mazze, felpe nere, coltellini e le famose molotov, una delle prove false utilizzate per giustificare il pestaggio. Ad aspettare l'operazione, «da almeno due ore» ha detto la conduttrice del tg3 ascoltata ieri a Genova nel processo per i fatti della Diaz, c'erano alcuni giornalisti. Ricorda in particolare «il tg2».
Sulle molotov Botteri ha un ricordo preciso: «Arrivarono alla fine della conferenza stampa» tenuta l'indomani mattina in questura. Esaminata in aula dal pm Enrico Zucca, titolare dell'indagine che ha portato allla sbarra 28 tra dirigenti, funzionari e agenti della polizia con l'accusa a vario titolo di lesioni, falso e calunnia, Botteri ha ricordato che quella notte davanti alla Diaz il portavoce del capo della polizia Roberto Sgalla fornì le prime informazioni ai cronisti presenti e non menzionò, tra le cose sequestrate, le due bottiglie incendiarie, che pure sarebbero state utilissime nel tentativo di giustificare almeno la decisione di perquisire. Il particolare era già noto ma la conferma di una giornalista così autorevole non è irrilevante.
«Alcuni colleghi giornalisti - ha riferito ancora Botteri - sapevano da prima del raid che sarebbe successo qualcosa: erano fuori dalle scuole ad aspettare da più di due ore». Lei come fu avvisata? «Mi chiamarono contemporaneamente una ragazza di radio Gap e una collega della Cnn»: la prima le avrebbe comunicato la presenza dei poliziotti davanti alla scuola, la seconda le avrebbe annunciato la falsa notizia dell'accoltellamento dell'agente Nucera. Quando la Botteri è arrivata alla Diaz la scuola era già chiusa: «C'era un cordone di poliziotti belli tosti che ci impediva di entrare. Volevamo entrare per capire che cosa succedesse, la voce era che il poliziotto ferito fosse ancora dentro». Nella confusione generale i poliziotti diedero ai giornalisti la loro versione: «Ci dissero che i blac block si erano asseragliati ed erano armati». Poi arrivò Sgalla: in aula viene mostrato il video in cui il responsabile della comunicazione della polizia, mandato a Genova dall'allora e attuale capo della polizia Gianni De Gennaro, fornì la versione definitiva. «Ci disse che avevano inseguito dei picchiatori, che erano stati aggrediti e che un poliziotto era stato accoltellato». L'indomani la conferenza stampa con in bella mostra il materiale sequestrato, «ma non le molotov: non c'erano subito, sono arrivate alla fine, portate da alcuni poliziotti». Botteri ha un altro ricordo: «Del materiale presentato mi colpirono le mazze che mi sembravano essere da cantiere: ho seguito le cose del g8, ho visto gli assalti, e ho visto gli strumenti che venivano usati, erano diversi». Infine una nota sulle ferite, che erano fresche e non «pregresse» come disse ancora Sgalla: «Il sangue lo abbiamo visto tutti entrando nella scuola, così come i feriti».
I processi genovesi sono ricominciati in questa settimana. E' di ieri la notizia della nuova richiesta di archiviazione formulata dai pm genovesi per Alfonso Sabella, ex dirigente del Dap presente a Bolzaneto nei giorni degli abusi sugli arrestati del G8 e oggi giudice a Roma. Alla prima richiesta si erano opposti gli avvocati delle parti.

Da "Il Manifesto"

sabato, settembre 23, 2006

Cento Cento Cento!


Amici siamo arrivati al 100° post
E allora tutti insieme... cento cento cento

Liberta'


La libertà è la facoltà dell’uomo di agire e di pensare in piena autonomia, è la condizione di chi può agire secondo le proprie scelte.

lunedì, settembre 18, 2006

Ultimo Ricordo

mercoledì, settembre 13, 2006

Manifestazione per Federico

Ad un anno di distanza dalla tragica morte di Federico e' stata organizzata una manifestazione per ricordarlo e per chiedere ancora una volta verita' e giustizia.
Qui sotto trovate tutte le informazioni per partecipare.



Per non dimenticare Federico, per ricordarci del suo sorriso e cercare di migliorare il mondo in nome suo e di tutti i giovani pieni di speranze.
Perchè non accada mai più.
Dev'essere un inno alla vita, non ha un colore politico, è laico e libero, ed esclude tutti coloro che teorizzano una giustificazione alla violenza.
Chiediamo un giusto processo per un reato di "delinquenza comune", ancora più grave perchè commesso da individui che hanno sporcato la loro divisa dopo aver giurato di proteggere le persone.
La legge è uguale per tutti.

martedì, settembre 12, 2006

9/11


"Il mondo non è più quello che conoscevamo, le nostre vite sono definitivamente cambiate. Forse questa è l’occasione per pensare diversamente da come abbiamo fatto finora, l’occasione per reinventarci il futuro e non rifare il cammino che ci ha portato all’oggi e potrebbe domani portarci al nulla."

"...Ancor più che fuori, le cause della guerra sono dentro di noi. Sono in passioni come il desiderio, la paura, l'insicurezza, l'ingordigia, l'orgoglio, la vanità... Dobbiamo cambiare atteggiamento. Cominciamo a prendere le decisioni che ci riguardano e riguardano gli altri sulla base di più moralità e meno interesse. Facciamo più quello che è giusto, invece di quel che ci conviene. Educhiamo i nostri figli ad essere onesti, non furbi.
È il momento di uscire allo scoperto; è il momento di impegnarsi per i valori in cui si crede. Una civiltà si rafforza con la sua determinazione morale, molto più che con nuove armi."

Tiziano Terzani - Lettere contro la Guerra

martedì, settembre 05, 2006

La Guerra e' Finita


“Vivere non è possibile”
Lasciò un biglietto inutile
Prima di respirare il gas
Prima di collegarsi al caos
Era mia amica
Era una stronza
Aveva sedici anni appena
Vagamente psichedelica
La sua t-shirt all’epoca
Prima di perdersi nel punk
Prima di perdersi nel crack
Si mise insieme ad un nazista
Conosciuto in una rissa
E nonostante le bombe vicine e la fame
Malgrado le mine
Sul foglio lasciò parole nere di vita
“La guerra è finita
Per sempre è finita
Almeno per me”
Emotivamente instabile
Viziata ed insensibile
Il professore la bollò
Ed un caramba la incastrò
Durante un furto all’Esselunga
Pianse e non le piacque affatto
E nonostante le bombe alla televisione
Malgrado le mine
La penna sputò parole nere di vita
“La guerra è finita
Per sempre è finita
Almeno per me”
E nonostante sua madre impazzita e suo padre
Malgrado Belgrado, America e Bush
Con una bic profumata
Da attrice bruciata
“La guerra è finita”
Scrisse così.

Artista: Baustelle
Album: La Malavita

venerdì, settembre 01, 2006

Tinto De Verano


Direttamente dalla festa di Malaga ecco la ricetta del Tinto De Verano (Vino dell'estate) assolutamente da provare.
Riempite metà del bicchiere con Vino rosso da tavola,colmate con Gassosa e aggiungete una fetta di limone e ghiaccio.